11/04/2004
Tibet, tragedia senza fine (la Cittadella - Diocesi di Mantova) |
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dal
11/04/2004 |
al
11/04/2004
| Stato: Italia |
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Regione: Lombardia |
Dipartimento: - |
Città: |
Mantova |
dove: | Centro Interculturale della Provincia di Mantova - Palazzo del plenipotenziario |
Fonte: | - |
In Breve
(lingua: Italiano
)
Il Consiglio Provinciale di Mantova avrà la possibilità, in una prossima seduta, di approvare un ordine del giorno con cui si associa alla Campagna per il Tibet promossa dall’Associazione dei Comuni, Provincie, Regioni per il Tibet, volta anche a premere presso i paesi dell’Unione Europea affinché venga creato un Commissario europeo per il Tibet. E cessi l’annientamento del popolo tibetani che, insieme al suo Dalai Lama, con "tenacia non violenta" chiede solo il rispetto dei suoi Diritti.
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di: Tibet, tragedia senza fine
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Tibet, tragedia senza fine
la lotta non violenta del popolo tibetano ricordata al Centro Interculturale
Si è da poco conclusa, nel Centro Interculturale di piazza Sordello una bella mostra fotografica sul Tibet. Colpivano le immagini di un mondo,una cultura, immersi in paesaggi di maestosa bellezza, che rischiano di scomparire per sempre. Come ha sottolineato Marco Vasta rappresentante dell’Associazione Italia-Tibet, nell’incontro del 10 marzo al centro interculturale, da quando, nel 1949 l’esercito cinese ha occupato il Tibet, soffocando la libertà di un popolo con prigionia, torture, esecuzioni capitali, più di un milione sono le vittime dell’oppressione cinese. L’associazione Italia-Tibet si propone di contribuire a diffondere e sostenere la causa "tibetana" perché venga accettato il principio dell’autodeterminazione dei popoli. Purtroppo si parla poco del Tibet, e il suo popolo, che non mette bombe ne fa attentati, raramente guadagna la prima pagina dei giornali, mentre la Cina, con sottile e ferrea strategia lo sta distruggendo: Ma non è forse la tigre orientale la nuova potenza emergente? Tutti, proprio tutti, fanno affari con la Cina, anche se, a parole, condannano le violazioni dei diritti umani. Moltissime donne hanno pagato e pagano prezzi altissimi per la loro resistenza all’occupazione - ha ricordato Chony Kunsang rappresentante dell’Associazione Donne Tibetane - molte sono monache, recluse più di 30 anni in prigione solo per aver gridato "Viva il Tibet" durante la rivolta del marzo 1959. “Ma noi, - ha detto la rappresentante delle Donne Tibetane - non odiamo il popolo cinese, la nostra lotta rifiuta la violenza, chiediamo solo giustizia e libertà. La Twa (Associazione Donne Tibetane) che vive in esilio, ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sugli abusi compiuti dai cinesi sulle donne tibetane: sterilizzazioni, aborti, restrizioni di tutte le libertà. Durante la serata del 10 marzo è stato presentato da Marco Vasta il documentario "Il sacco di Lhasa" da cui risulta evidente lo scempio della capitale del Tibet e l’opera svolta dalle autorità cinesi per cancellare le testimonianze visibili della millenaria cultura tibetana. Lhasa sta perdendo le sue caratteristiche urbanistiche ed architettoniche per diventare una città cinese (grazie anche alla massiccia immigrazione che il governo di Pechino ha promosso), nonostante la Cina abbia, a suo tempo, firmato con l’Unesco, accordi che prevedevano la salvaguardia del patrimonio storico tibetano. Nel resto del Paese è stata attuata una totale distruzione di templi e monasteri (più di 6000!) incendi delle biblioteche, la razzia di tesori religiosi e culturali, tutto ciò con particolare violenza durante la Rivoluzione Culturale. In questi ultimi anni l’opera di cancellazione della identità tibetana è divenuta meno palesemente violenta ma sempre efficace; i tibetani sono divenuti ormai una minoranza nel proprio paese, non hanno diritto di parola né di fede. La Cina sta trasformando il Tibet in una "turistica provincia cinese", mentre preleva uranio ed altri minerali dal sottosuolo, devastando l’intero ecosistema himalayano. Il Consiglio Provinciale di Mantova avrà la possibilità, in una prossima seduta, di approvare un ordine del giorno con cui si associa alla Campagna per il Tibet promossa dall’Associazione dei Comuni, Provincie, Regioni per il Tibet, volta anche a premere presso i paesi dell’Unione Europea affinché venga creato un Commissario europeo per il Tibet. E cessi l’annientamento del popolo tibetani che, insieme al suo Dalai Lama, con "tenacia non violenta" chiede solo il rispetto dei suoi Diritti. |
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lunedì 05 maggio 2003
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