23/05/2002  Il Premier espulso dal suo partito. tre ministri si dimettono

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Si fa sempre più grave la crisi politica in Nepal. Oggi il primo ministro Sher Bahadur Deuba è stato sospeso dallo schieramento a cui apparteneva, il partito del Congresso nepalese, all’indomani dello scioglimento del parlamento e dell’annuncio di elezioni anticipate per il 13 novembre prossimo. È la prima volta in 12 anni di democrazia parlamentare che un premier viene allontanato dal proprio partito. Ieri Deuba aveva sollecitato il re Gyanendra a sciogliere il parlamento, ignorando il parere contrario dei suoi stessi colleghi.
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The Nepali Congress party has suspended Prime Minister Sher Bahadur Deuba from party membership indefinitely over his refusal to obey party directives. The decision to suspend him came during the meeting of the Central Working Committee in Kathmandu Thursday.
Three prominent ministers from the Deuba cabinet, Finance Minister Dr. Ram Sharan Mahat, Education Minister Amod Prasad Upadhyaya and Minister for Women, Children and Social Welfare Rajendra Kharel have resigned from the Deuba cabinet

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NEPAL, 23 MAG 2002 (15:26)

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SI ACUISCE CRISI POLITICA, PREMIER SOSPESO DAL SUO PARTITO (BRIEF, POLITICS/ECONOMY)

Si fa sempre più grave la crisi politica in Nepal. Oggi il primo ministro Sher Bahadur Deuba è stato sospeso dallo schieramento a cui apparteneva, il partito del Congresso nepalese, all’indomani dello scioglimento del parlamento e dell’annuncio di elezioni anticipate per il 13 novembre prossimo. È la prima volta in 12 anni di democrazia parlamentare che un premier viene allontanato dal proprio partito. Ieri Deuba aveva sollecitato il re Gyanendra a sciogliere il parlamento, ignorando il parere contrario dei suoi stessi colleghi. Poco dopo tre ministri del suo gabinetto si sono dimessi, per protesta contro la decisione del premier, e oggi il Congresso nepalese ha costretto Deuba a fare altrettanto. In realtà l’autorità del primo ministro si era da tempo indebolita, perché il leader politico non era stato in grado di fronteggiare in modo adeguato la guerriglia maoista attiva dal 1996 nel Paese allo scopo di rovesciare la monarchia costituzionale e procedere ad una radicale riforma agraria. Proprio Deuba aveva avviato l’anno scorso i colloqui con i guerriglieri, che però a novembre erano falliti. Ne era derivato un inasprirsi della guerriglia e la conseguente proclamazione dello stato di emergenza, che sarebbe dovuto scadere sabato prossimo. Il primo ministro era intenzionato a prolungarlo ma sia l’opposizione sia lo schieramento governativo erano contrari. Ieri la situazione è precipitata e il re ha dichiarato sciolto il parlamento. (LM)