Il rapporto dell' ICT confuta la negazione di Pechino di fronte alle accuse di razzismo in Cina
Durante la Conferenza Mondiale dell'ONU Contro il Razzismo (WCAR) la I.C.T. (Campagna Internazionale per il Tibet) rilascerà un rapporto in cui documenterà origini e natura del razzismo perpetrato contro i Tibetani in Cina. Verranno inoltre resi noti i metodi tramite i quali il governo cinese perpetua atteggiamenti e disegni mirati al razzismo.
Il rapporto di 60 pagine, intitolato "Jampa: La Storia del Razzismo in Tibet" descrive come idee, linguaggi e concetti razzisti permeano la costituzione Cinese. Il documento offre una visione di come sia le leggi che le linee di condotta attuali offrano contributi a consuetudini razziste e ad atti di discriminazione contro il popolo tibetano. Quella che sta per essere presentata è la prima vera esauriente analisi di questo fenomeno. Questa materia non era stata ancora trattata così estesamente né da studiosi, né da parte di organizzazioni a favore dei diritti umani né da altre più convenzionali che generalmente si concentrano sulle azioni che caratterizzano le costanti violazioni dei diritti umani in Tibet.
"...mentre da una parte si dava risalto ai problemi del razzismo nei paesi occidentali, la Cina occultava efficacemente il razzismo come una questione nazionale interna. Questo è il loro vergognoso segreto..." ha detto Tsering Jampa, Direttrice della Campagna Internazionale dell'Europa per il Tibet.
Nei mesi che precedevano la Conferenza Mondiale sul Razzismo, la Cina ha descritto il razzismo come "un fenomeno Occidentale inesistente in Cina". Quando la Cina si presentò all'ONU, lo scorso febbraio 2001, dichiarò che "tutti i gruppi etnici cinesi convivono nel territorio cinese in perfetta armonia".
"Il Governo Cinese contesta che il razzismo sia un problema significativo nel suo territorio e nega che le linee di condotta impediscano a Tibetani e altri gruppi di esprimere le proprie rimostranze in modo costruttivo" ha dichiarato John Ackerly, Presidente della Campagna Internazionale per il Tibet.
La pubblicazione del resoconto "Jampa" contempla l'onnipresenza dal 1963 di un film propagandato dal Partito Comunista Cinese il quale dipinge i Tibetani come un popolo sottosviluppato che può essere sanato soltanto dalla "pratica civilizzatrice cinese". "Tutti i tibetani vivono all'ombra di questo film" ha dichiarato Tsering Jampa. "Il Governo Cinese l'ha utilizzato per denigrare la Cultura Tibetana e per giustificare l'occupazione del Tibet.
Durante la conferenza l'ICT esorterà il governo Cinese a riconoscere le dimensioni del problema e a rimuovere umiliazioni, sciovinismi e idiomi paternalistici da leggi, linee di condotta ed espressioni comuni. L'ICT sta inoltre sollecitando alcune organizzazioni cinesi non-governative fondate nei paesi occidentali a lavorare insieme ai gruppi Tibetani sui programmi educativi e altre iniziative per offrire aiuto in questa dura e antica battaglia.
Sebbene la Cina abbia tentato di impedire l'ingresso alle organizzazioni che operano a favore dei diritti umani in Tibet durante la Conferenza Mondiale Contro il Razzismo, altri paesi si sono espressi a favore della Partecipazione dell'ICT ed un altro organismo tibetano.
L'ICT (International Campaign for Tibet - Campagna Internazionale per il Tibet) ha esteso l'invito a Xiao Qiang (Director of Human Rights in China) la cui partecipazione era stata inizialmente respinta.
(traduzione a cura di Tibetano 28.8.01)
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