25/09/2003
Human Rights Watch : le rifugiate bhutanesi in Nepal sono sottoposte a violenze

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Le rifugiate bhutanesi in Nepal sono sottoposte a violenze, abusi e sistematica discriminazione nell’accesso agli aiuti. Lo sostiene Human Rights Watch (Hrw), organizzazione non governativa con sede a New York, che in un rapporto diffuso in questi giorni sottolinea come il problema persista nonostante i provvedimenti presi dall’Acnur.

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Le rifugiate bhutanesi in Nepal sono sottoposte a violenze, abusi e sistematica discriminazione nell’accesso agli aiuti. Lo sostiene Human Rights Watch (Hrw), organizzazione non governativa con sede a New York, che in un rapporto diffuso in questi giorni sottolinea come il problema persista nonostante i provvedimenti presi dall’Acnur.
L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati era infatti intervenuto dopo che un’indagine interna aveva rivelato casi di "sfruttamento sessuale" ad opera di operatori umanitari su donne e ragazze rifugiate in Nepal, ma anche in Africa occidentale, nel 2002. Ma a tutt’oggi, secondo la denuncia di Hrw, gli abusi rimangono. In particolare la ong sottolinea che le donne vengono discriminate perché "la distribuzione delle razioni di cibo avviene attraverso i capi famiglia maschi: questo impedisce alle rappresentanti del sesso femminile un giusto accesso a cibo e provviste, e le mette in difficoltà anche nell’ambito del rapporto di coppia. Se infatti il marito è violento e la donna gli vuole sfuggire, perderà la propria razione di aiuti umanitari.
E se scappa e si risposa, perde la custodia legale dei figli". Hrw ha quindi invitato l’Acnur e i rappresentanti dei governi, che si incontreranno la prossima settimana a Ginevra (Svizzera) ad adottare "soluzioni decisive" per eliminare questi abusi tra le profughe. È dal 1990 che ha avuto inizio la fuga in massa dal Bhutan verso il Nepal, quando decine di migliaia di indù di origine nepalese cominciarono a battersi contro il governo, chiedendo di trasformare la monarchia da assoluta in costituzionale e legalizzare i partiti politici. Negli anni scorsi l’esecutivo di Thimbu si è detto disposto a far rientrare in patria solo coloro in grado di dimostrare di essere cittadini bhutanesi a tutti gli effetti. Questo ha contribuito a rallentare il processo di verifica dei profughi, che nel 2002 ha subíto un’ulteriore battuta di arresto a causa dell’inasprirsi della guerriglia maoista in Nepal.
[LM]

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