25/09/2003
Mosca: no alla visita del Dalai Lama su pressione cinese

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Avrebbe dovuto visitare una regione della federazione russa di religione buddhista. Ma su invito e consiglio della Cina, Mosca ha posto il veto sulla sua venuta negandogli il visto.

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MOSCA - Niet. Questa è stata la risposta del ministero degli esteri russo alla visita del Dalai Lama nella regione della Calmucchia (regione autonoma a maggioranza buddhista), su invito del presidente Kirsan Ilumzhinov.

Il governo di Mosca ha negato il visto al leader buddhista per evitare che la visita del capo spirituale tibetano possa avere un impatto negativo sul dialogo fra Pechino e lo stesso Dalai Lama. Il ministero ha spiegato "che attualmente ci sono negoziati in corso complessi e piuttosto fragili tra la Repubblica popolare cinese e i rappresentanti del Tibet. Per questo Mosca, fedele amico della Cina, non desidera che l'attuale visita su invito di un leader della federazione russa possa riflettere negativamente sui dialoghi in corso".

Ormai sono dieci anni che il capo spirituale dei buddhisti non riesce a visitare la federazione, dimostrando quanto Mosca sia attenta alle pressioni di Pechino. "La Russia inoltre è legata inscindibilmente alla repubblica popolare cinese dal Trattato di amicizia, di cooperazione e di buon vicinato sottoscritto con la stessa, anche se rispetta e riconosce il Dalai Lama come eminente leader religioso e rappresentante dello stato del Tibet", spiegano sempre dal ministero degli esteri moscovita.

Il diniego è stato interpretato dalla maggioranza degli osservatori internazionale come un cedimento di Mosca di fronte alle pressioni cinesi.

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