Il napolifilmfestival, diretto da Mario Violini e Davide Azzolini, è giunto alla sua quinta edizione ed è dedicato al bacino del Mediterraneo come laboratorio di pace.
Il festival, infatti, è nato per la convinzione che anche il cinema, fatto di arte, cultura, ideologia, debba in qualche modo prendere atto di quello che accade nel mondo: ed è forte la sensazione che il Mediterraneo, incrocio di culture, ideologie e religioni, sia il fulcro delle contraddizioni.
È importante creare anche attraverso il cinema un momento di dialogo e confronto salvaguardando la diversità culturale che è garanzia di conoscenza individuale della propria cultura per potersi aprire al confronto con gli altri per uno scambio proficuo.
Unica eccezione all’attenzione al Mediterraneo, è come sempre la nostra finestra aperta sull’Oriente, questa volta rivolta ad una regione e ad una popolazione che da troppo tempo il mondo finge di dimenticare: il Tibet.
Ogni edizione abbiamo dedicato uno spazio ad un tema di impegno civile: le mine antiuomo, la pena di morte, l’Africa… La nostra finestra, ci consente, così, di essere partecipi e di sensibilizzare il pubblico per il dramma di un popolo e di un paese che ha subito la violazione dei più elementari diritti umani.
Film di fiction, documentari, mostre di fotografie, libri, incontri e dibattiti si alterneranno nella programmazione della settimana.
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