19/02/2004
Un ciclista e due podisti sfideranno il gelo polare |
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19/02/2004 |
al
19/03/2004
| Stato: United States |
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Il sito di Marco Berni
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Alaska |
dove: | Conferenza stampa del Comune di Brescia |
Fonte: | Brescia Oggi On Line |
In Breve
(lingua: Italiano
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Anche uno dei podisti, Marco Berni, pure lui trentasettenne ha il secondo scopo della solidarietà: socio fondatore di «AaZ - Aiuto allo Zanskar», una onlus con sede a Brescia che finanzia la Lamdon Model School nella remota valle di Zanskar nell’Himàlaya indiano, in gara porterà i colori di AaZ per promuovere le attività della associazione.
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di: Un ciclista e due podisti sfideranno il gelo polare
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Partiranno il 28 febbraio per i deserti di ghiaccio dell’Alaska Un ciclista e due podisti sfideranno il gelo polare Tomasi, Berni e Mazzocchi protagonisti dell’«Iditarod Extreme» Tre bresciani sulle orme dell’ormai famoso triumplino Roberto Ghidoni, già plurivincitore della gara più massacrante del mondo. Un ciclista e due podisti alle prese con il gelo polare dell’estremo Nord americano, le sconfinate solitudini dei deserti di ghiaccio dell’Alaska per percorrere d’un fiato 560 kilometri facendo affidamento solo sulle proprie forze. Quasi senza fermarsi, senza dormire, nutrendosi poco o nulla: è questa la «Iditarod Extreme»; una gara spietata che mette davvero a dura prova la capacità degli atleti. Seguendo l’esempio di Ghidoni (sarà anch’esso al via, per vincere per la terza volta) tre concittadini saranno in Alaska al momento della partenza, la mattina del 28 febbraio. L’avventura dei tre è stata presentata ieri mattina nel corso di una conferenza stampa in Loggia dall’Assessore allo Sport Lamberti. I tre, tutti emozionatissimi, sono pronti. Il ciclista è Angiolino Tomasi, trentasettenne da 18 giorni padre di una bellissima bimba: Tomasi è caricato per l’avventura «I miei preparatori, il dottor Giorgio Tagliafierro e il professor Giancarlo Ardesi, hanno lavorato bene. Dovrei fare una bella gara», dice Tomasi, il cui scopo principale però non è la parte agonistica. «Vado per fare pubblicità a una mia altra impresa, molto più nobile. Tramite la gara voglio far conoscere nel mondo l’opera di Enzo Missoni che gestisce il centro Oasis dando cibo a centinaia di bimbi dell’ex-Alto Volta». Da alcuni mesi infatti Tomasi sta raccogliendo a Brescia biciclette da inviare in Africa: «ne ho già quasi 300. E ciò grazie al fatto che decidendo di partecipare alla Iditarod ho fatto conoscere il progetto. Ora che la gara è prossima la raccolta aumenterà». Anche uno dei podisti, Marco Berni, pure lui trentasettenne ha il secondo scopo della solidarietà: socio fondatore di «AaZ - Aiuto allo Zanskar», una onlus con sede a Brescia che finanzia la Lamdon Model School nella remota valle di Zanskar nell’Himàlaya indiano, in gara porterà i colori di AaZ per promuovere le attività della associazione. Il terzo personaggio è un ingegnere di 35 anni: Luigi Mazzocchi che vanta già una esperienza in terra d’Alaska. L’anno scorso era arrivato 12° alla Susitna, una più breve gara (solo 100 miglia) ma con le stesse caratteristiche della massacrante Iditarod. «Avevo fatto quella gara - spiega - su consiglio di Ghidoni, come allenamento propedeutico a questa prossima avventura. Comunque non vado per vincere ma soprattutto per passare 5 giorni in completa solitudine. Se riuscirò a vincere i maggiori ostacoli, il clima e la neve, la mia speranza è quella di finire la gara». f. c. |
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lunedì 05 maggio 2003
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