18/09/2002  Quattromila km in moto per solidarietà

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Oltre 4mila km in moto, da Nuova Delhi al Kashmir e ritorno, per portare la solidarietà italiana al Tibetan Children Village, l'istituzione scolastica dei bambini tibetani rifugiati in India. La missione ha visto fra i protagonisti il riminese Claudio Cardelli, un "forever young" da sempre impegnato nella battaglia per i diritti civili del popolo tibetano.

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Oltre 4mila km in moto, da Nuova Delhi al Kashmir e ritorno, per portare la solidarietà italiana al Tibetan Children Village, l'istituzione scolastica dei bambini tibetani rifugiati in India. La missione ha visto fra i protagonisti il riminese Claudio Cardelli, un "forever young" da sempre impegnato nella battaglia per i diritti civili del popolo tibetano. "Siamo andati, io e il video-reporter Emerson Gattafoni" - racconta Cardelli - "nel Ladakh, una zona del Kashmir chiamata Piccolo Tibet. E' infatti la regione dove vive una consistente comunità di tibetani in esilio, a causa della mancanza del rispetto dei loro diritti nel loro territorio occupato dalla Cina. Abbiamo portato là circa 50mila euro, frutto della raccolta di fondi organizzata da Gaddo della Gherardesca nell'ambito del Castagneto Day. I fondi saranno utilizzati dal Tibetan Children Village, una struttura creata dalla sorella del Dalai Lama, Jetsun Pema, che si occupa della difesa dell'identità culturale tibetana nella diaspora. Nella città di Leh abbiamo incontrato 2mila bambini, un'esperienza bellissima. E il viaggio è stato impegnativo, ma appassionante: siamo passati per la carrozzabile più alta del mondo, c'era un passo a 5.700 metri di altezza. La Rai trasmetterà un reportage della spedizione in autunno". A Rimini si può fare qualcosa per il popolo tibetano? "Io conosco personalmente il Dalai Lama da 20 anni, e ho contribuito a portarlo in visita a Rimini. Poi nel 1994 il Comune ha conferito alla guida spirituale del popolo tibetano la cittadinanza onoraria. Ma è stata un'occasione sprecata, perché poi non è stato fatto più niente di concreto. Ma speriamo che qualcosa si muova in futuro: forse fra un mese riusciremo a ospitare nella nostra città Jetsun Pema, la sorella del Dalai Lama, e in quell'occasione vedremo che cosa si può fare". Paolo Facciotto