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Kashmir, storia di un conflitto

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Rassegna stampa curata saltuariamente da Marco Vasta


30/06/2001  Il Dalai Lama: «Voi gente di montagna siete la mia gente»


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Fonte:Alto Adige - 30 giugno 2001

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«Voi gente di montagna siete la mia gente»
Una commossa Pinzolo consegna al Dalai Lama il premio di "Solidarietà Alpina"
LA VISITA DEL DALAI LAMA

di Gianpaolo Tessari

PINZOLO. Il premio di "Solidarietà alpina" fino a ieri era stato assegnato a chi, in montagna, rischia la propria vita per salvare quella degli altri. Ma l'edizione numero 30 di una targa d'argento che, partita da Pinzolo, ha fatto il giro del mondo ieri è andata ad un uomo speciale che "ha riportato a casa centinaia di migliaia di tibetani dispersi per il mondo", ovvero il XIV Dalai Lama. Poche parole tra Tenzin Ghyatso e l'organizzatore, un emozionatissimo Angiolino Binelli, come è nella tradizione della gente di montagna.
Ma sguardi e strette di mano in grado di parlare da sole in una piazza del municipio arroventata dalla canicola: «E' il coronamento di un sogno, l'arrivo del Dalai Lama rimarrà nella mia vita un avvenimento scolpito con lettere d'oro» ammetteva dal palco Binelli di fronte ad un insigne ospite che cercava di ripararsi dal sole battente sotto un ombrello a scacchetti marrone. Ma solo quando l'elicottero della Provincia ha toccato terra al ponte di San Rocco, qualche istante prima delle 15, l'organizzatore si è tranquillizzato. Avendo in tasca la certezza che il braccio di ferro per la consegna di un premio che altri avrebbero voluto spostare a Trento si era risolto a suo favore.
Ieri indossando un elegante completo blu a righine, smettendo quella tuta da lavoro che porta come una seconda pelle ogni giorno che Dio manda in terra, Binelli ha rivisto come in un film il tira e molla lungo mesi con l'amministrazione provinciale. Un ente pubblico che non pareva convinto del fatto che Sua Santità dovesse salire fino a Pinzolo per quella targa d'argento che quassù è diventata un simbolo di amicizia tra i popoli di montagna. E avuto il sospirato sì il comitato organizzatore ha voluto fare le cose per bene. Ha completamente foderato di velluto rosso il palco sistemato a lato del municipio. Lo ha adornato con le bandierine di preghiera dei buddisti: quelle che, di solito, sventolano sulle vette himalaiane. E lo ha circondato di vessilli del Tibet occupato, quelli con il triangolo bianco che simboleggia la terra delle nevi, guardato da due leoni. Ieri pomeriggio il Dalai Lama ha invece apprezzato le creste innevate della valle d'Ambiez che ha sorvolato prima di ricevere l'abbraccio di Pinzolo. Nel breve trasferimento dall'eliporto alla piazza ha sorriso di fronte ad una Presanella confusa tra le nuvole.
La gente di montagna ha accolto Sua Santità con sobrietà e passione. Ma il colpo d'occhio era di quelli che si vedono poche volte. Ad un premio sulla solidarietà alpina non potevano mancare quanti lavorano per salvare delle vite in montagna: guide e soccorso alpino, volontari del 118 e dei vigili del fuoco, tutti con le loro divise. E poi un gruppo multicolore di 40 bambini dell'asilo: grembiuli e disegnini diversi, stesse gote rosse per il sole e sguardo incuriosito. E poi la banda di Pinzolo, il coro Presanella in sgargiante casacca celeste e due piccoli anfitrioni in costume tipico pronti a consegnare al Dalai Lama un cesto di stelle alpine. Quando Tenzin Ghyatso si è visto venire incontro i bambini si è inchinato benedicendoli con larghi gesti e premiandoli con quel sorriso che lo ha reso universale.
Il coro Presanella ha intonato "Signore delle Cime" e l'abbraccio tra l'uomo che viene dal "tetto del mondo" e le Dolomiti di Brenta era cosa fatta. Il Dalai è apparso molto provato dal caldo, ma si è mostrato attento e disponibile a che di fronte ad una scaletta che, a molti, è parsa eccessivamente ricca di interventi politici. Un bicchiere d'acqua minerale, il saio rosso e giallo accomodato alla meglio, il riparo di un ombrello retto da un monaco tibetano per i tre quarti d'ora scarsi di cerimonia e le mani giunte di fronte al volto per ringraziare ad ogni citazione. Tenzin Gyatso ha scatenato l'applauso quando, a sorpresa, accortosi che la presidente della Regione Cogo era in difficoltà con l'asta del microfono, si è alzato di persona per sistemarglielo. Alla fine Binelli si è detto speranzoso che il suo premio possa essere utile per la causa della pace. Il Dalai Lama ha sorriso con i suoi occhi buoni e ha risposto con grande semplicità: «Siamo gente con le stesse origini, le montagne. Questo premio è per sei milioni di tibetani. Ci siamo capiti subito. Io non ho nulla da darvi. Vi posso regalare la mia esperienza: amore e compassione sono preziosi». E mentre il coro attaccava "Amici miei" il Dalai Lama si faceva largo tra un mare di mani.


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