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Kashmir, storia di un conflitto

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Rassegna stampa curata saltuariamente da Marco Vasta


25/03/2006  "Lungo i fiumi dell'India" mostra fotografica a Padova


dal 25/03/2006 al 08/04/2006 Stato: Italia

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Regione: Veneto Dipartimento: -
Città: Padova
dove:libreria Pangea, Via San Martino e Solferino, 106 ( 049 8764022)
Fonte:Aide au Zanskar - Aiuto allo Zanskar

In Breve (lingua: Italiano )

Queste immagini vogliono essere un incontro con le persone attraverso le emozioni, le luci rubate al mattino, i particolari che connotano un brivido profondo, la dignità e l'accettazione di una vita come questa viene data, rispettando le persone e l'ambiente, tentando di penetrare quello che ciascun uomo e donna è in grado di trasmettere.


Contenuto di: "Lungo i fiumi dell'India" mostra fotografica a Padova

Quotidiani indiani
Hindustan Tines
Times of India

Istituzioni
Indian government information

Indian parliament

ulla parola)

Sono stato molte volte e in molti luoghi dell'India.
L'India non è un luogo; è un'esperienza. O la si ama o la si rifiuta con la medesima forza.
Per molti aspetti l'India è la sintesi dell'umanità: è la sola nazione che può affermare di esemplificare il fiume della vita; non a caso il nome "India" viene preso in prestito da uno dei grandi fiumi del subcontinente, l'Indo.
Gli hindu rendono onore ai suoi fiumi più di altre popolazioni del mondo, vedendo in essi la manifestazione dei poteri divini femminili mandati sulla terra per assistere l'umanità. Il Gange, allora, non è solo un fiume: per gli abitanti indù dell'India è un aspetto del divino.
Nel corso di uno dei primi viaggi in India, all'inizio degli anni ottanta, da turista e vacanziero estivo, ero stato attratto da alcune immagini viste su un libro fotografico in una libreria del centro di Delhi: raffigurava un uomo, seduto su massi di granito, di schiena, nudo, con un fiume spumeggiante che gli scorreva accanto ed alte montagne intorno.
Un'immagine che mi colpì nel profondo, mi diede un brivido ( per i luoghi raffigurati, per l'abbigliamento, per il portamento…) e mi scolpì un desiderio nella mente: "lì voglio arrivare anch'io".
Questo desiderio è diventato il motivo di ripetuti viaggi. Mi sono mescolato alle folle che lungo tutto il corso del Gange seguono il percorso della loro vita, spesso molto semplice o molto faticosa, ho seguito i loro riti, le loro feste, tentando di capire il loro rapporto con quelle acque, forse cercando solo di carpire le mie acque più profonde.
Nel percorso verso le sorgenti del Gange ho fatto un’esperienza unica: per vari giorni sono stato solo in mezzo ad una processione di oltre quattromila fedeli hindu, uomini e donne di ogni età e ceto sociale, che salivano fino a quattromila metri a piedi nudi, con vestiti leggeri, portando come unico bagaglio un pentolino per la cena
Secondo la religione hindu, chi intraprende un pellegrinaggio alle sorgenti avrà tutte le colpe cancellate dalle sacre acque e sarà purificato nel corpo e nell’anima.
In agosto il pellegrinaggio avviene sotto il diluvio del monsone. I fedeli salgono lenti, stremati dal monsone e dalla quota, incrociando chi torna felice per aver conquistato meriti ed indulgenze.
E' durante il KumbaMela, il grande raduno che si svolge ogni dodici anni, in quattro città lungo i fiumi, che l'aspetto di massa, dei colori, degli odori assume dimensioni grandiose: trovarsi "immerso" in sette o più milioni di persone fa sentire il fluire della vita e del tempo con misure ancestrali e profonde.
Il Khumba Mela di Hardwar è, insieme a quello di Allahabad, il più importante ed il più atteso, infatti attira milioni di pellegrini che per l’occasione, al grido di “Ganga Mai ki Jai” viva la madre Gange, vengono a bagnarsi nelle acque del più sacro di tutti i fiumi.
Dall’alto, gli spostamenti della folla rammentano il brulicare delle formiche che procedono sollecitate dalle vibrazioni di un sensore centrale: tutte sanno qual è il loro punto di arrivo; si toccano per brevi attimi poi, lentamente, riprendono il cammino.
In quella frenetica agitazione è impossibile distinguere i movimenti dei singoli individui.
Queste immagini vogliono essere un incontro con le persone attraverso le emozioni, le luci rubate al mattino, i particolari che connotano un brivido profondo, la dignità e l'accettazione di una vita come questa viene data, rispettando le persone e l'ambiente, tentando di penetrare quello che ciascun uomo e donna è in grado di trasmettere.

F.R.


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