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La testimonianza delle religiose, pacata e serena, ha commosso un uditorio fitto e silenzioso, consapevole di essere di fronte ad un documento umano di rara forza espressiva. La comunità cecinese, come tante altre comunità toccate dalle monache nel loro tour, si è dimostrata sensibile alle tematiche che Amnesty international porta avanti da più di 50 anni a favore dei diritti umani.

giovedì 28 febbraio 2002
A colloquio sul Tibet con due monache buddiste

CECINA. Organizzata da Amnesty international di concerto con l'associazione Italia-Tibet, si è svolta nella sala della nuova biblioteca comunale di Cecina una interessante conferenza. Ospiti inconsuete due monache tibetane, Passang Lhamo e Choyng Kunsang, perseguitate, incarcerate e torturate dalle autorità cinesi per aver dimostrato pacificamente a favore dei diritti umani, politici e religiosi del Tibet, occupato arbitrariamente e illegalmente dalla Repubblic popolare cinese oltre mezzo secolo fa.
La testimonianza delle religiose, pacata e serena, ha commosso un uditorio fitto e silenzioso, consapevole di essere di fronte ad un documento umano di rara forza espressiva. La comunità cecinese, come tante altre comunità toccate dalle monache nel loro tour, si è dimostrata sensibile alle tematiche che Amnesty international porta avanti da più di 50 anni a favore dei diritti umani. Il dibattito che è seguito è stato serrato e coinvolgente, non solo in virtù delle parole terribili delle due monache, ma anche dei problemi posti all'attenzione del pubblico dagli altri relatori: Paolo Pobbiati coordinatore di Amnesty per l'Estremo oriente e Bruno Pistocchi vice presidente del Centro missionario diocesano di Massa Marittima e Piombino.
Al termine della conferenza c'è stata una cena di solidarietà a favore del perseguitato del Tibet.