In occasione del Summit UE-CINA, del 30-31 ottobre, l’on.Gianni Vernetti (Margherita-DL), e il Sen.Alessandro Forlani (UDC) hanno rivolto un appello bipartisan a Prodi e Berlusconi affinché il tema dei diritti umani in Cina rappresenti una priorità politica nei colloqui bilaterali e negli incontri con il nuovo Primo Ministro Cinese Hu Jintao.
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In occasione del Summit UE-CINA, del 30-31 ottobre, l’on.Gianni Vernetti (Margherita-DL), e il Sen.Alessandro Forlani (UDC) hanno rivolto un appello bipartisan a Prodi e Berlusconi affinché il tema dei diritti umani in Cina rappresenti una priorità politica nei colloqui bilaterali e negli incontri con il nuovo Primo Ministro Cinese Hu Jintao. L’on.Vernetti e il Sen.Forlani hanno sottolineato il fatto che “ Il tema della democrazia in Cina investe 1/5 della popolazione mondiale, che vive oggi al di sotto degli standard minimi di libertà. In Cina non vi è libertà politica, religiosa e sindacale, i diritti umani sono largamente calpestati, la tortura è praticata usualmente nelle carceri cinesi.” “Lo scorso anno su 4078 esecuzioni capitali – hanno proseguito Vernetti e Forlani - 3138 sono state eseguite in Cina, pari al 80% del totale. Da quando è stato messo al bando il movimento spirituale del Falun Gong sono stati arrestati circa 100.000 praticanti, di cui 20.000 inviati in campi di lavoro forzato, oltre 1000 rinchiusi in ospedali psichiatrici, 278 sono morti all’interno delle carceri per le violenze subite. Proseguono le violenze nei confronti dei monaci tibetani con arresti arbitrari, torture e violenze, nonostante la piena disponibilità al dialogo e ad una soluzione negoziale da parte del Dalai Lama” “Continua –hanno aggiunto Vernetti e Forlani – la colonizzazione forzata del Tibet unitamente al sistematico genocidio culturale finalizzato a sradicare lingua, cultura e tradizioni storiche tibetane; continuano gli arresti e le persecuzioni dei religiosi cattolici fedeli alla Santa Sede, e sono ancora detenuti nelle carceri cinesi diversi vescovi. La Cina è l’unico paese al mondo ad aver promosso la nascita di una Chiesa Cattolica fedele al regime.” “Chiediamo- hanno concluso Vernetti e Forlani – che la cooperazione tecnologica, economica e commerciale sia costantemente affiancata da un confronto assiduo sul rispetto dei diritti umani e da una rigorosa verifica dei progressi ottenuti in materia di libertà politica, religiosa e sindacale. Chiediamo, altresì, che proseguano i negoziati volti al riconoscimento di un'ampia autonomia ai tibetani e a consentire il rientro in patria del Dalai Lama”
L’on.Gianni Vernetti è Presidente dell’Integruppo Parlamentare Italia-Tibet e il Sen.Alessandro Forlani è il Coordinatore al Senato dell’intergruppo Italia-Tibet. L’integruppo, al quale aderiscono 160 parlamentari di tutte le forze politiche, ha promosso, lo scorso 9 ottobre, la Risoluzione sul Tibet, votata all’unanimità dalla Camera dei Deputati, con la quale si impegna il Governo : “ad adottare tutte le iniziative possibili nei confronti della Repubblica Popolare cinese affinché si creino le condizioni per l'apertura di negoziati finalizzati alla realizzazione di un nuovo Statuto per il Tibet che garantisca una piena autonomia dei tibetani -ad invitare il Governo cinese a riconoscere e rispettare pienamente i fondamentali diritti politici,sociali e culturali delle minoranze religiose,etniche e di altro genere nonché le loro specificità culturali compresa la libertà di culto -a favorire d’intesa con gli altri paesi dell’Unione Europea il dialogoe l’apertura di negoziati fra le autorità di Pechino e il Dalai Lama”
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