Diciotto tibetani, che erano fuggiti clandestinamente dal Tibet ed erano stati arrestati nel vicino Nepal lo scorso 23 aprile, rischiano di essere ricondotti a forza nella terra di origine, da decenni sotto la dominazione cinese, perché Pechino ha chiesto e ottenuto la loro estradizione dal territorio nepalese.
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CINA OTTIENE ESTRADIZIONE TIBETANI DETENUTI IN NEPAL Peace/Justice, Standard Diciotto tibetani, che erano fuggiti clandestinamente dal Tibet ed erano stati arrestati nel vicino Nepal lo scorso 23 aprile, rischiano di essere ricondotti a forza nella terra di origine, da decenni sotto la dominazione cinese, perché Pechino ha chiesto e ottenuto la loro estradizione dal territorio nepalese. Di fatto, fino a due anni fa, i tibetani che scappavano dal Tibet e, valicando l’Himalaya, arrivavano in Nepal, venivano presi in custodia dall’Acnur (Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati) e successivamente trasferiti nei campi profughi in India, in base a un tacito accordo con l’allora re nepalese Birendra. Dopo il suo omicidio, nel giugno 2001, la situazione è cambiata e, con l’attuale re Gyanendra, i tibetani in fuga vengono arrestati. Così è avvenuto per i 18 tratti in arresto il 23 aprile, per i quali Pechino ha chiesto e ottenuto l’estradizione. Ieri mattina, dunque, funzionari dell’ambasciata cinese, muniti di regolare autorizzazione, si sono presentati nella prigione nepalese di Dilli Bazaar, scortati da poliziotti locali, per prendere in custodia i 18 detenuti e riportarli in Tibet attraverso il confine di Kodari (ufficialmente chiuso per evitare l’eventuale diffondersi della Sars, o polmonite atipica). Il provvedimento è stato poi temporaneamente sospeso grazie all’immediato intervento del rappresentante a Kathmandu del governo tibetano in esilio, degli esponenti delle ambasciate tedesca e statunitense e della rappresentante dell’Acnur (Agenzia dell’Onu per i rifugiati) Cecilie Becker Christensen. I tibetani sono stati quindi trasferiti presso la centrale di polizia in piazza Hanuman Doka. Questa mattina Christensen ha chiesto di poter incontrare i prigionieri e ha annunciato che chiederà al governo di Kathmandu l’affidamento dei tibetani. Si teme però che, a seguito delle odierne dimissioni del primo ministro nepalese Lokendra Bahadur Chand, la crisi politica possa far cadere nell’oblio il loro caso. [LM]
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