L'estate trascorsa in Zanskar e Ladakh assieme a numerosi amici ed alla famiglia, mi ha permesso di visitare numerose istituzioni scolastiche e di fare il punto sul sistema formativo attuato nei distretti di Leh e di Kargil.
Negli anni "70, quando il Ladakh venne aperto al turismo, fra grandi difficoltà, la scuola statale stava sostituendo il sistema scolastico tradizionale. Da un lato questo cambiamento rappresentava un progresso. Le scuole tenute dai lama istruiti, chiamate "palchala" o "lobta", a seconda che si trovino all'interno di un monastero o di un villaggio, propongono un piano di studi che difficilmente permette di accostarsi poi agli studi moderni ed un simile discorso vale anche per le scuola religiose coraniche, le "maktab" della zona del Purig dove l'insegnamento impartito da eruditi sacerdoti, i "mulvis" che essendo sciiti strettamente ortodossi discriminano sessualmente gli allievi escludendo le ragazze che possono frequentare solo la scuola pubblica.
Questa diffusione della istruzione prospettava però già allora conseguenze a lungo andare negative. Il piano di studi statale è uguale in tutta l'India. Dopo i sei anni di età (a Pibiting/Upti abbiamo anche la preparatoria, una sorta di scuola materna in cui si insegna già a leggere e scrivere) si seguono i cinque anni delle primarie (le nostre elementari) per poi passare alle secondarie dove si continua lo studio delle materie delle scuole primarie ma in modo più approfondito. La Lower High School, con insegnamenti che comprendono inglese e matematica, e la High School offrono un corso al termine del quale si consegue il diploma di stato o "matriculation" con il quale si accede all'Università, generalmente frequentata a Srinagar od a Jammu.
Purtroppo il sistema scolastico statale tiene in scarsa considerazione la cultura ladakha e cerca di attuare un rapido processo di "indianizazione". Lo studio della lingua hindi od urdu è fondamentale, mentre il tibetano scritto e la lingua ladakha non sono che facoltative. Chiaramente lo stesso sistema è usato per lo studio della storia dell'Unione Indiana - che è preponderante - e per la geografia. Premesso che la lingua quotidiana ladakha non ha una codificazione scritta al pari del tibetano (e ladakho) religioso ed onorifico, i ragazzini iniziavano gli studi con una lingua estranea alla loro cultura: l'urdu, lingua ufficiale dell'amministrazione statale. Anche se hindi e urdu sono a livello di vocabolario molto simili, l'urdu viene scritto con caratteri completamente differenti dall'Indi. Nel corso delle classi inferiori lo scolaro apprende una lingua di fatto straniera, ma quando si presuppone che abbia raggiunto dimestichezza con l'urdu e con il suo difficile alfabeto, è obbligato a passare all'inglese per gli studi secondari.
Inoltre il principale risultato di queste scuole di villaggio sembrava essere la svalutazione agli occhi degli allievi della cultura locale, alienandoli da una cultura materiale basata su uno stile di vita agricolo. Alla fine del percorso formativo, gli studenti non riuscivano neppure a qualificarsi per quell'impiego nell'amministrazione che è per molti il solo obiettivo.
Sia nel distretto di Leh che in quello di Kargil, l'abbandono scolastico dopo la classe X si è attestato per molti anni a livello dell'85% e i pochi che hanno proseguito negli studi non sempre sono riusciti, dopo la classe XII, ad essere ammessi al "college". Dieci anni di studi divengono così una frustrazione costante che avvilisce e disperde forze che potrebbero essere messe a disposizione del Ladakh in modo profiquo.
Una cambio di rotta è avvenuto, nel 1974, con la fondazione a Leh di una scuola privata, la "Lamdon Model School", che ha eliminato l'Urdu dal curriculum, facendo della lingua inglese il mezzo di istruzione fin dalle classi primarie.
Successivamente la Chiesa Tedesca Morava, riaprendo la missione a Leh, ha fondato la "Christian School", aperta a qualsiasi allievo indipendentemente dal credo religioso. Le offerte alternative alla istruzione statale si sono moltiplicate anche nel distretto di Kargil con il "Suru valley Public School" ed in Zanskar con la locale "Lamdon Model School".
Interessantissima inoltre l'esperienza dello "Students' Educational and Cultural Movement of Ladakh (SECMOL)" iniziata nel 1988. Con preveggenza ed intuito il movimento non ha fondato una sua catena di scuole, essendo già ormai molto diffuse, oltre alle scuole governative, anche le varie sezioni della Lamdon Model School in numerosi villaggi, ma ha puntato alla collaborazione con le infrastrutture delle scuole governative. Una convenzione con l'amministrazione dell'Hill Council di Leh ha lanciato l'Operation New Hope con l'obiettivo di rendere l'educazione statale più adeguata al tessuto sociale ladakho e quindi più incisiva nei risultati.
Con l'Operation New Hope sono stati formati comitati di villaggio per coinvolgere l'amministrazione locale, facilitare campi scuola per la riqualificazione degli insegnanti, modificare il curriculum delle primarie (elementari) e redigere libri di testo che rivalutino la cultura del Ladakh.
Marco Vasta
Nel corso del viaggio, oltre alle scuole citate sono state visitate le scuole di sTongde, Raru e Lingshed.
pubblicato su Lettres du Zanskar n° 17 - Janvier 2001