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Ieri (12 sett 2002 ndr) le autorità cinesi hanno tolto il blocco al motore di ricerca Google, ma gli utenti Internet non sono ancora liberi di navigare. Pechino mantiene il blocco ad Altavista e, soprattutto, continua a vietare l'accesso a contenuti on line riguardanti argomenti politici non graditi al regime. Almeno, secondo molti osservatori, fino alla fine del congresso del Partito comunista cinese, previsto per il prossimo novembre. I responsabili di Google hanno confermato che da ieri i navigatori cinesi possono nuovamente accedere al motore di ricerca, ma hanno sottolineato anche che non e' possibile aprire i link a siti web sul Tibet, sul presidente cinese Jiang Zemin, sul probabile successore di quest'ultimo, Hu Jintao, e sulle organizzazioni di attivisti democratici cinesi. Inaccessibile anche i siti che parlano di Falun Gong, movimento spirituale messo al bando in Cina.

(ASCA) - Roma, 13 set - Ieri (12 sett 2002 ndr) le autorità cinesi hanno tolto il blocco al motore di ricerca Google, ma gli utenti Internet non sono ancora liberi di navigare. Pechino mantiene il blocco ad Altavista e, soprattutto, continua a vietare l'accesso a contenuti on line riguardanti argomenti politici non graditi al regime. Almeno, secondo molti osservatori, fino alla fine del congresso del Partito comunista cinese, previsto per il prossimo novembre. I responsabili di Google hanno confermato che da ieri i navigatori cinesi possono nuovamente accedere al motore di ricerca, ma hanno sottolineato anche che non e' possibile aprire i link a siti web sul Tibet, sul presidente cinese Jiang Zemin, sul probabile successore di quest'ultimo, Hu Jintao, e sulle organizzazioni di attivisti democratici cinesi. Inaccessibile anche i siti che parlano di Falun Gong, movimento spirituale messo al bando in Cina.