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Jiang Zemin chiede un maggiore controllo sulla religione in Cina - 

13/12/2001 Stato: Cina

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Città:Beijing
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Fonte:World Tibet News
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Free TibetRivolgendosi ai partecipanti al meeting di tre giorni svoltosi a Pechino e finito mercoledì 12, il Presidente Jang Zemin ricorda all'elite dominante che "i membri del partito comunista non credono in nessuna religione". Jiang insiste dicendo che il popolo cinese ha diritto alla libertà religiosa, ma sotto il controllo della legge, egli ha implicitamente riconosciuto che esistono forti critiche internazionali sul problema e che la Cina dovrebbe "rafforzare la propaganda" su ciò che egli definisce la realtà della situazione.
Jiang in più mette in guardia da "un'infiltrazione di forze straniere mascherate col mantello della religione", rafforzando l'avversione veemente della Cina per i gruppi religiosi d'oltremare che eserciterebbero influenza nel paese.


Originale: Jiang calls for tighter grip over religion in China
(lingua: Italiano )

Il presidente della Cina Jiang Zemin ha chiesto un maggiore controllo sulla religione, come riporta la stampa di stato di giovedì (13/12/2001), affermando in modo esplicito che le severe restrizioni di stato sul culto in Cina non devono essere ridotte.
Nell’attuale situazione "il controllo del Partito Comunista sulla religione dovrebbe essere rafforzata". Il discorso, riportato dal People's daily, è stato tenuto durante un importante meeting sugli affari religiosi.

"Alla religione non dovrebbe essere mai permesso di opporsi alla direzione del partito e del sistema socialista, o di distruggere la riunificazione nazionale e l'unità etnica", aveva a suo tempo affermatonell’incontro nazionane di lavoro sulla religione, riunitosi per l’ultima volta nel 1990.
Il governo della Cina atea mantiene controlli draconiani sulle attività religiose attraverso l'Ufficio degli Affari Religiosi del Consiglio di Stato e le "chiese patriottiche" sono amministrate dal governo.
Il paese ha ricevuto pesanti e continue critiche per le sue severe
restrizioni al culto libero, specialmente per la brutale repressione della setta Falungong e per la repressione del Buddhismo Tibetano e della minoranza islamica.
Mentre ricorda all'elite dominante che "i membri del partito comunista non credono in nessuna religione" Jiang insiste dicendo che il popolo cinese ha diritto alla libertà religiosa, ma sotto il controllo della legge, parlando del meeting di tre giorni a Pechino finito mercoledì, egli ha implicitamente riconosciuto che esistono forti critiche internazionali sul problema e che la Cina dovrebbe "rafforzare la propaganda" su ciò che lui egli la realtà della situazione.
Jiang in più mette in guardia da "un'infiltrazione di forze straniere mascherate col mantello della religione", rafforzando l'avversione veemente della Cina per i gruppi religiosi d'oltremare che eserciterebbero influenza nel paese.
La Chiesa Cattolica cinese "riconosciuta" giura fedeltà a Pechino piuttosto che a Roma e le relazioni Sino-Vaticane sono state ripetutamente colpite da accuse d'interferenza, così come l'amaro rimprovero verso Papa Giovanni Paolo II a proposito della proclamazione di santi di origine cinese.
Ang viene considerato il maggior promotore della repressione della Falungong, un recente ramo degli insegnamenti buddisti e taoisti attauata con l'imprigionamento senza processo di decine di migliaia di seguaci. Il presidente una volta chiamò il gruppo "il più grande tradimento al partito comunista" dopo la violenta rivolta delle proteste democratiche di piazza Tienanmen del 1989.
"I religiosi dovrebbero amare il proprio paese, supportare il sistema socialista e obbedire alle leggi del paese", ha detto Jiang nel meeting. Solo a queste condizioni, un culto potrebbe essere tollerato, ha detto.
"Il nostro partito deve correttamente riconoscere l'esistenza da lungo tempo della religione sotto le condizioni poste dal socialismo e mai usare poteri
amministrativi per sdradicare una religione ,nè per dar vita ad una nuova".
“La Cina deve cercare di contrastare le critiche internazionali per la sua politica nei confronti della religione” ha aggiunto.
"Per approfondire la conoscenza, diminuire le visioni sbagliate, entrare in lizza con l'opinione pubblica globale e salvaguardare la nostra immagine nel mondo, dobbiamo rafforzare la propaganda sulla situazione attuale della nostra politica religiosa e della libertà di fede", ha detto infine.
(trad. BS)

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Originale:Jiang calls for tighter grip over religion in China 

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