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12/11/2009

Inverni in Ladakh - L'Himàlaya a Pesaro

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dal 12/11/2009 al 12/11/2009
Regione Italiana: Marche
Stato: Italia France Région-
(district): 
Città, Town, Cité: Pesaro
lieu, dove: Giardino delle Arti presso il Giardino S. Maria, via S. Maria delle Fabbrecce, Pesaro

«La vita è un viaggio sperimentale fatto involontariamente» Ferdinando Pessoa.

Negli inverni 1993, 2001, 2007 e 2009, Marco Vasta ha trascorso alcune settimane in Ladakh, assistendo alle feste di fine anno ed ai riti nei monasteri. Oltre alle tradizionali danze dei monaci (il cham), alcuni eventi sono caratteristici del Ladakh e saranno raccontati nella prima parte della serata con Ladakh, when oracles and shamans meet Buddha (25'), immagini di Bruno Zanzottera e Marco Vasta.

Bruno Zanzottera (c) 2007 Gonchak, processione a Leh (Ladakh)
Infallibilmente programmati dall'Ufficio Turismo di Leh (più potente di qualsiasi astrologo) due abitanti del villaggio di Stok cadono in trance. Profetizzano sulle questioni religiose dell’anno appena iniziato e impartiscono benedizioni per rimuovere ostacoli e malanni. A Stok e a Matho questo avvenimento è celebrato rispettivamente in corrispondenza con lo Stok lcag-rangs e il Matho Ngag-rangs. È la stessa divinità che si emana in due persone differenti di cui si crede che una sia legata al potere temporale e l’altra al clero. A Stok, i lu-yar (lett. ”prestatori di corpo”) sono laici preparatisi con un ritiro di un mese.
Bruno Zanzottera (c) 2007 Oracolo di Stok si taglia la lingua (Ladakh)
Durante questo periodo rimangono isolati nella loro stanza, non hanno il permesso di vedere donne, e vengono assistiti da uno tsam-yok (aiutante di ritiro). Wangdu Tsering Shutu (tsam-yok nel 2004) ci aiuta a capire il significato di riti, gesti, canti. A Mathro i lu-yar sono monaci appartenenti al monastero.
Oltre alle cerimonie degli oracoli incontriamo una degli oracoli/sciamani laici che praticano nella valle dell'Indo. A Leh vi sono due famose sciamane. Talvolta esse accettano che persone esterne presenzino ai riti di divinazione o guarigione. Quando curano malattie spesso cadono in trance e "succhiano" il male per farlo poi cadere sotto forma di saliva densa o di catrame in una ciotola.














Nel corso della serata
sarà possibile acquistare il calendario di AaZ onlus





La seconda parte della serata è Tchadar - Il sentiero di ghiaccio - Un’avventura in Himalaya (filmato 28') di Matteo Osanna ed Andrea Torri, commento di Marco Vasta - © 2007 .


Presentato allo "Internacia Jarfina Festivalo" (IJF) 2007 - Düsseldorf.
Il canyon formato dal fiume Zanskar offre l'unica via che collega la valle dell’Indo con quella di Padum per un breve periodo dell'anno fra metà gennaio e metà febbraio. Questa è l’unica via di accesso allo Zanskar completamente isolato da dicembre a maggio. Dopo l'apertura del Ladakh nel 1974, già alcune centinaia di attrezzati escursionisti hanno vissuto questa esperienza, unica in Himalaya. Da Chilling a Padum sono circa 120 chilometri percorsi dai locali in cinque giorni in condizioni ottimali. Non vi sono dislivelli poiché si rimane sul fondovalle che sale dai 3.400 metri ai 3.600. La fatica è quindi tutta riposta nel camminare o, meglio, scivolare. Sul ghiaccio non si usano i ramponi, gli zanskari vi scivolano sopra. La temperatura varia da pochi gradi sotto zero fino ai -35°. Di notte si trova riparo nelle grotte lungo il fiume, sono poche le possibilità di montare una tenda.
La prima parte del trekking si snoda per 60 chilometri di gole incassate. Dopo Chilling, solo il monastero di Lingshed ed il villaggio di Nierak sono gli unici insediamenti. Le tappe vengono decise in base alla possibilità di appoggiarsi ad una delle numerose grotte adattate nei secoli a punto di riparo. Gli ultimi 60 chilometri si svolgono nella più ampia valle di Padum toccando Zangla, Pishu, sTongde, Karsha e Padum. Il nostro sarà un trekking ad 'impatto sostenibile' con una valle remota dove troveremo ospitalità nelle case dei valligiani.
Per due settimane scorderemo cosa sia una doccia calda o la luce elettrica e vivremo a stretto contatto con gli zanskar-pa. Condivideremo con i portatori le lunghe veglie nelle grotte, “tappa naturale”, incontreremo zanskar-pa che scendono a Leh per vendere il pregiato burro degli alti pascoli e studenti che tornano a casa per le vacanze invernali. Conosceremo direttamente la vita di una comunità completamente isolata fra i monti dell’Himalaya.







(cuffie, volume a canna e rilassati)



Bruno Zanzottera Nasce a Monza l'11 dicembre 1957. Affascinato dalla cultura celtica, dall'età di 17 anni inizia a compiere alcuni viaggi nell'arcipelago britannico da cui, in seguito, usciranno i suoi primi reportage fotografici sulla Dublino dei racconti di James Joyce ed i vichinghi delle isole Shetland. Alla fine del 1979, compie il suo primo viaggio africano partendo dalla Francia con una vetusta Peugeot 404 che lo porterà, attraverso il Sahara. Sarà amore a prima vista. Da allora l'Africa ed i suoi abitanti saranno sempre presenti nella sua vita e nei suoi reportage fotografici. Collabora riviste geografiche e di viaggi: Geo, Focus, Airone, Panorama Travel, Tuttoturismo, Luoghi dell'Infinito, Itinerari e luoghi. Queste immagini sono su internet Walking on the frozen river e Ladakh, where oracles and shamans meet Buddha.


Marco Vasta, mantovano di nascita e bresciano d'adozione, laureato in filosofia ed insegnante di informatica, ha raccontato le numerose esperienze di viaggio e di escursionismo nei volumi di cui è autore o coautore: Nepal, camminate ai piedi dell'Himàlaya (1985, 2a ed. 1991); Ladakh, Kashmir, Zanskar (1988); Pakistan Guida vissuta (1991); Ladakh, paese degli alti valichi (Periplo 1997, 3a ris. 2001, con Stefano Pensotti); Himalaya, dal Nepal al Tibet (1999); Ladakh guida vissuta (2004, ried. 2006); Tibet, viaggiatori nell'Oriente ignoto (FBE 2007, con Stefano Pensotti).
Socio fondatore di Aiuto allo Zanskar onlus, risiede parte dell'anno in Ladakh (India) dove organizza viaggi per Avventure nel Mondo e collabora con la Lamdon Model High School e con i Tibetan Children's Villages & Schools.


Matteo Osanna Gestire un sito web, rendendo pubbliche le proprie idee e le proprie denuncie grava di un grosso senso di responsabilità che cercherò di mantere vivo stando attento il più possibile. In un mondo in cui l’umanità ha sempre bisogno di dare la caccia a qualcuno, io Matteo Osanna classe 1976 e reporter per passione, vorrei mettere in questo blog occhi, parole e cuore e mi offro volontario per essere cacciato. Il compito sarà difficile e non sò se ci riuscirò, ma penso valga la pena provarci.
Matteo Osanna Principe di Montebello


Andrea Torri Sta rientrando dall'India - Sarà presente alla serata.


Per informazioni:
Carlo: 338 3041882
Filippo: 347 9475511
Il Giardino delle Arti 072 1405259
Riccardo: 335 7128271



Come trovarci






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Fonte: Aiuto allo Zanskar onlus
Organizza: Angolo dell'Avventura Pesaro
Invito:L'Himàlaya a Pesaro

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